Il 6 dicembre 2012, la Commissione europea ha presentato un piano d’azione per una risposta più efficace dell’UE all’evasione e all’elusione fiscale. Il piano prevede un elenco completo di misure per aiutare gli Stati membri a proteggere le loro basi imponibili e a recuperare miliardi di euro legittimamente dovuti.
Nella stessa data, la Commissione ha adottato anche due Raccomandazioni, per incoraggiare gli Stati membri a intraprendere azioni immediate e coordinate su problemi specifici e urgenti.
La prima raccomandazione prevede una forte presa di posizione dell’UE contro i paradisi fiscali, andando oltre le attuali misure internazionali. La Commissione europea sta incoraggiando gli Stati membri a identificare i paradisi fiscali e a inserirli nelle liste nere nazionali. Sono previste anche misure specifiche per convincere questi Paesi terzi ad applicare gli standard di governance dell’UE.
La seconda raccomandazione riguarda la “Pianificazione fiscale aggressiva”. Suggerisce come affrontare i cavilli legali e le scappatoie che alcune aziende sfruttano per evitare di pagare la loro giusta quota. La Commissione europea esorta gli Stati membri a rafforzare le convenzioni contro la doppia imposizione, per evitare che non comportino alcuna tassazione. Gli Stati membri dovrebbero inoltre adottare una norma generale comune anti abuso, in base alla quale potrebbero ignorare qualsiasi costruzione artificiosa realizzata a fini di elusione fiscale e tassare invece sulla base dell’effettiva sostanza economica.
Tra le altre iniziative previste dal piano d’azione vi sono un codice dei contribuenti, un numero di identificazione fiscale dell’UE, una revisione delle disposizioni antiabuso nelle principali direttive dell’UE e linee guida comuni per tracciare i flussi di denaro.
Gli Stati membri sono inoltre incoraggiati a rafforzare il lavoro del Codice di condotta dell’UE sulla tassazione delle imprese. Se le soluzioni non saranno concordate e attuate in modo tempestivo ed efficace, la Commissione annuncia che, se del caso, presenterà proposte di intervento legislativo. Si raccomanda inoltre di estendere l’ambito di applicazione del Codice di condotta ai regimi fiscali speciali per le persone facoltose.
Il piano d’azione è stato annunciato in una comunicazione adottata dalla Commissione il 27 giugno 2012, che illustrava le principali sfide poste dalla frode e dall’evasione fiscale e le misure concrete per affrontarle.
Vale la pena ricordare che le Raccomandazioni non sono vincolanti. Tuttavia, si prevede che la Commissione pubblichi un rapporto sull’applicazione delle sue raccomandazioni entro tre anni. Pertanto, suggeriamo ai contribuenti di monitorare con attenzione ogni possibile sviluppo a livello nazionale e comunitario a questo proposito.
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